Il Galateo Oggi; gentilezza e arte della Tavola

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In un’epoca di messaggi veloci, pranzi davanti a uno schermo e relazioni spesso filtrate dalla tecnologia, parlare di galateo può sembrare un ritorno a un tempo lontano. Eppure, più che mai oggi, l’eleganza nei gesti, la cura nei dettagli e il rispetto per l’altro tornano ad essere fondamentali. Non come formalismo, ma come forma profonda di attenzione.

Anche nelle occasioni più intime — una cena tra amici, un pranzo con la propria famiglia, o persino una colazione da soli — prendersi cura della tavola è un gesto che parla di rispetto. Per sé, per gli altri, per il tempo che si sta vivendo insieme.

Oggi, più che mai, abbiamo bisogno di ritrovare momenti autentici. La tavola è uno di questi.
È tempo sospeso, tempo pieno. È una pausa che diventa preziosa, dove il dialogo prende forma, lontano dalla fretta.

Sedersi a tavola significa scegliere di esserci, ascoltare, raccontare. È un rito quotidiano che, se curato, può cambiare il tono di una giornata. A tavola si accorciano le distanze, si coltivano relazioni, si educa alla bellezza.

Curare la tavola non significa solo “mangiare bene”. Significa anche “vedere bene”, “sentire meglio”. La scelta della porcellana, della tovaglia, dei colori, dei dettagli è parte dell’esperienza. Il design di un piatto può cambiare il tono di un momento.

In questo, la tavola diventa anche piacere estetico, un linguaggio personale che racconta lo stile, la storia, l’identità di chi la prepara.

Preparare la tavola con cura è un gesto che onora l’altro. Anche quando l’altro siamo noi.
È un modo per dire “sei importante”, “questo momento conta”.
Che si tratti di una cena a due, un incontro tra amici, una ricorrenza o un pranzo qualunque, l’allestimento della tavola diventa un atto di affetto.

E come accade in ogni gesto affettuoso, c’è una profonda verità emotiva. La tavola è dove i bambini imparano il valore della condivisione. Dove gli innamorati si corteggiano. Dove i colleghi trasformano un rapporto formale in uno umano. È un luogo di conquista, di relazione, di dialogo profondo.

Non è un caso che proprio l’Italia sia riconosciuta nel mondo per la sua cultura del cibo e della tavola. Qui, la convivialità è un’arte. Ogni regione ha i suoi riti, ogni casa il suo stile, ogni famiglia le sue tradizioni. Ma in tutte, il comune denominatore è sempre lo stesso: a tavola ci si incontra.

Che si tratti della domenica in famiglia, di una cena estiva in terrazza, di una colazione lenta con il profumo del caffè, la tavola italiana è un microcosmo di cultura, amore e bellezza.



COME SI APPARECCHIA LA TAVOLA SECONDO IL GALATEO

La disposizione base:
Tovaglia: sempre pulita e ben stirata. Per le occasioni speciali, meglio in cotone o lino.
Sottopiatto (opzionale ma elegante): resta a tavola per tutto il pasto.
Piatto piano, poi piatto fondo (o ciotola). Il piattino da frutta o antipasto si mette sopra solo se previsto.
Le posate si dispongono con il coltello a destra con la lama rivolta verso il piatto e il cucchiaio.
A sinistra ci saranno le forchette, se fossero previsti più piatti.
In alto la posata da dessert o frutta (forchettina o cucchiaino).
I bicchieri: da destra verso sinistra – acqua, vino bianco, vino rosso e il flute da bollicine se previsto va dietro o a destra.
Secondo il galateo il tovagliolo va piegato semplicemente senza troppi orpelli e va riposto a sinistra del piatto o sopra di esso e non sotto le posate, tutto questo per offrire maggiore comodità ai commensali, eppure è molto comune trovare il tovagliolo sulla propria destra.
Il pane va servito in un piattino da circa 16cm dedicato a sinistra.

Il centrotavola: mai troppo alto, per non ostacolare la vista tra i commensali.

Fiori freschi, candele basse o elementi naturali sono ideali.
Niente luci fredde o eccessive, meglio calda e soffusa.

Telefono? No, grazie: né per chi ospita né per gli ospiti. La tavola è dialogo, ascolto, presenza.

Non è tanto la perfezione formale quanto l’armonia tra cura estetica, rispetto e autenticità. Una tavola ben preparata è un atto di generosità.

E ogni gesto può diventare un modo per dire “sei importante per me”.

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